L’editoriale di Andrea Antonuccio
Care lettrici, cari lettori,
apriamo con una scoperta eccezionale, fatta all’interno (o meglio, sul soffitto) del nostro Palazzo vescovile: si tratta di tavole lignee dipinte, attualmente oggetto di un accurato intervento di ripulitura, che rappresentano un “album di famiglia” degli Inviziati (ma non solo). Ci racconta tutto, con la consueta maestria, il professor Luciano Orsini, delegato vescovile ai Beni culturali della nostra Diocesi. Abbiamo deciso di dedicare, oltre all’apertura di Voce, anche un approfondimento all’interno del settimanale (a pag. 12).
Spinti dalla curiosità, siamo andati a vedere i lavori che si stanno svolgendo in Curia: ci siamo trovati di fronte a uno spettacolo incredibile e inaspettato. Speriamo che, con i tempi giusti, questa meraviglia possa essere messa a disposizione di tutti: ne vale la pena. Così come vale la pena leggere l’intervista, corposa e ricca di spunti, al professor Orsini. Il quale ci ha confidato (e non facciamo fatica a credergli) che la nuova scoperta è «una realtà che, a detta dell’Unesco, potrebbe rientrare nelle prime tre opere d’arte di questo tipo in Europa». Insomma, la nostra Diocesi ha custodito, anche grazie alla sensibilità di molti Vescovi, un bene culturale eclatante.
Qualcosa che può spingere anche chi è lontano da noi a visitare il nostro territorio, normalmente dipinto come “grigio” e povero di attrattive artistiche o culturali. Non è così, ci ha spiegato Orsini nell’intervista: «Sappiano gli alessandrini di che cosa sono virtualmente proprietari e custodi, in ragione del fatto che queste realtà artistiche, una volta scoperte, non possono restare ignote ma devono tornare a vivere». Anche perché la nostra è una città «ricca di un patrimonio artistico che può sicuramente reggere il confronto con altre ben più note realtà». Ci auguriamo che possa essere davvero così. Buon lavoro, e… vi terremo aggiornati!
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