In cammino con San Bruno da Solero/3

Testimoni della fede

Breve compendio a puntate sulla vita e opere di San Bruno tratto dalla pubblicazione divulgativa curata da Gian Piero Pagano che sarà presentata a Solero il 7 luglio 2023.

Bruno fu alloggiato a Roma presso il cardinale Pietro Igneo, vescovo di Albano, che lo introdusse presso la corte papale. A marzo del 1079 papa Gregorio VII aveva indetto il sinodo quaresimale durante il quale era stato convocato Berengario di Tours, l’eretico arcidiacono che negava la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia, per tentare di venire a capo di quella annosa questione.

Incaricato ufficiale della Chiesa Romana per controbattere le tesi dell’eresiarca francese fu nominato l’abate cassinese Alberico il quale, rendendosi conto della difficoltà che stava incontrando, chiese una settimana di tempo per preparare una memoria scritta. Al sinodo era presente Bruno, invitato nel frattempo ad intervenire nella diatriba dal suo mentore Pietro Igneo che aveva avuto modo di apprezzarne il livello di preparazione teologica e le doti oratorie. Il supporto di Bruno ad Alberico fu, almeno per il momento, decisivo per la ritrattazione della tesi eretica da parte di Berengario il quale, pentito, chiese ed ottenne il perdono del papa.

La performance del giovane canonico colpì Gregorio VII che volle conoscerlo da vicino dopo la segnalazione fatta dal cardinale Pietro, come riporta lo storico solerino G.B. Ferrari “Hominem hunc maiorem in modum tibi commendo”. Avvenne in quell’anno, settimo del pontificato di Gregorio VII, che il vescovo Erasmo della diocesi suburbicaria di Segni passasse a miglior vita e Pietro colse l’occasione per proporre Bruno alla cattedra segnina vacante. Il papa accettò il suggerimento e fece in modo che il capitolo della cattedrale di Segni lo eleggesse come suo nuovo pastore.

L’immagine a lato della pala d’altare nella chiesa parrocchiale di Solero ritrae il Santo, anticipandone il rango vescovile, in atto di confutare Berengario con l’aiuto delle Sacre Scritture, rappresentate sul lato sinistro dall’allegoria della Sapienza.

Gian Piero Pagano