Editoriale
Care lettrici,
cari lettori,
apriamo Voce con l’Emporio della Solidarietà, opera della Fondazione Opere di Giustizia e Carità e della Caritas, inaugurato il 3 maggio. Abbiamo approfondito gli aspetti umani e cristiani (che per noi “stranamente” coincidono) di questa iniziativa, e per farlo abbiamo intervistato Giampaolo Mortara. Con lui ci siamo soffermati sul senso della parola “Provvidenza”, un termine ultimamente poco utilizzato nelle omelie dei nostri sacerdoti (non solo qui in Diocesi). Eppure, come ci ha detto Giampaolo, senza la Provvidenza l’Emporio (ma anche i dormitori, o la mensa per i poveri) non esisterebbero. Davvero senza di Lui non possiamo fare nulla: nemmeno respirare, come sanno bene quelli che hanno “fatto il Covid” in maniera seria. Ma la Provvidenza ha un nemico, subdolo: leggete l’intervista se volete sapere chi è. Apro una parentesi: vi abbiamo già raccontato, un mese e mezzo fa, la storia commovente di Domenico Ricci, figlio di una delle vittime della strage di via Fani, quando l’onorevole Aldo Moro fu rapito dalle Brigate Rosse (era la mattina del 16 marzo 1978). Ora vorrei ricordare l’anniversario della morte dello statista democristiano, avvenuta il 9 maggio 1978. Lo faccio con alcune frasi tratte dalla sua ultima lettera alla moglie Eleonora, poco prima di essere ucciso: «Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. […] Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo». Le vie del Signore, che consegnano un essere umano a una morte ingiusta (e fanno implorare ai suoi “piccoli occhi mortali” una Luce); e la Provvidenza, che si occupa di un Emporio per i bisognosi… è proprio vero che la realtà non la facciamo noi, e riconoscere questa dipendenza è il primo passo della Fede. I preti e la dottrina, nessuno si offenda, arrivano dopo.
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