La panchina e il “caso” di parco Castello

Predosa

Dal 14 febbraio fino al 5 marzo rimarrà allestita la panchina di San Valentino nel parco Castello al palazzo comunale con vista sul torrente Orba. Così Predosa entra nella mappa delle postazioni romantiche da visitare e fotografare nell’ambito dell’iniziativa social di San Valentino a cura del Distretto del Novese. Qui è la prima panchina ma è in buona compagnia con i Comuni confinanti, come Basaluzzo, Fresonara, Bosco Marengo. A Predosa la panchina forse sarà come la freccia di Cupido e farà scoppiare la pace. Il parco Castello è infatti al centro di un progetto di riqualificazione che, l’ottobre scorso, ha diviso la popolazione sulla messa in sicurezza degli alberi ultracentenari. L’allestimento dell’angolo romantico sarà un’occasione in più, per prendere visione dei lavori e delle potenzialità future dell’area verde nel cuore del paese.
«Gli alberi non devono essere abbattuti» ma nonostante l’appello del Comitato Vivere a Predosa, il Comune ha provveduto ugualmente al prelievo di due alberi compromessi e pericolanti.

Come evidenziato da tre perizie di cui una commissionata dallo stesso Comitato con una raccolta fondi e una petizione.
Gli altri cedri e il maestoso cedro del Libano sono stati sottoposti a potatura aerea selettiva, per evitare altri crolli di parti di rami dovuti ad anni di incuria.
Ma l’antico giardino, diventato il parco giochi antistante il municipio, è uno dei luoghi più vissuti del paese, ed è anche luogo di eventi e ritrovo.
«Al fine di dare massima trasparenza abbiamo informato per tempo la popolazione, ma la manutenzione non si poteva più rimandare» sottolinea il sindaco Maura Pastorino, che si domanda: «Che avranno fatto di male questi bimbi per volerli in un parco giochi in periferia? Il luogo perfetto per i predosini dove trascorrere il tempo libero all’aria aperta è il parco Castello, nel cuore del paese?».
Dopo la nova pista da ballo e la manutenzione straordinaria delle piante, il Comune rinnova il parco giochi e l’area circostante il palazzo comunale. Nell’area retrostante, inutilizzata, verrà ricreato il giardino, le mura liberate dalle erbacce: «Ogni azione tiene conto del parere dei tecnici» assicura Pastorino.

Daniela Terragni