La guerra è una lotta contro il peccato?

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

la guerra in Ucraina continua, purtroppo, e mostra ogni giorno di più il suo volto tragico e crudele. Alla faccia di chi insiste a dire che «anche la Russia ha le sue ragioni»: ma queste ragioni, qualora ci fossero, potrebbero giustificare lo sterminio di civili e bambini, o la minaccia di una guerra nucleare? Chi invade ha sempre torto: anche quando è dalla parte della ragione, paradossalmente. Speculare (in senso filosofico) sulle cause di un dramma così tremendo può dare ad alcuni anche un certo piacere. Quello di sentirsi superiori agli altri, poveri pecoroni (tra costoro mi ci metto anch’io) che “abboccano” alle verità dei giornali e delle tv (sono ironico, spero si colga).

Ma chi antepone le proprie analisi ai fatti di solito usa male la ragione. Noi a Voce preferiamo raccontarvi la realtà: le bombe, la morte, il dolore, la pazzia della guerra. Così l’ha definita il Papa: una pazzia. Ah già, il Papa… che sia lui il vero nemico di chi, anche tra noi, pensa che la Chiesa ormai abbia ceduto alla mentalità comune (“Inferi praevalebunt“, dunque?): Francesco, quello che ha detto che vaccinarsi è un obbligo morale, o si è concesso pericolose “aperture” ai gay: assolutamente imperdonabili per coloro che hanno sempre ragione. Proprio su questo, vi invito a leggere sul nostro Paginone (curato da Alessandro Venticinque) le parole di Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, pronunciate domenica 6 marzo, Giorno del perdono per gli ortodossi.

Quando le avete lette e meditate, proviamo a fare un test. Chiediamoci con sincerità da che parte stiamo: se troviamo più corrispondenti alla nostra umanità le parole del Santo Padre (c’è anche lui sul Paginone) o quelle del Patriarca ortodosso, che ha giustificato la guerra in Ucraina come lotta contro il peccato… E noi come la pensiamo? Siamo sicuri che “usare la ragione” significhi solo “avere ragione“?

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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