La dottoressa Paola d’Alessandro

“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti

La gloria mundi presto transit. Non fummo in molti a raccogliere dai necrologi di periodici di Torino la notizia della scomparsa, il giorno precedente, di Paola d’Alessandro, già provveditore agli studi di Torino, Alessandria, Novara. Un testo dettato da amici locali riportava: «Quanti hanno avuto il privilegio della profonda amicizia di Paola che lei ha sempre donato con generosità, intelligenza e calore. La sua vita ci lascia un’eredità di libertà, di dignità e di coraggio nell’essere se stessi, senza dover giustificare l’unicità della propria storia».

Qualcuno avrà raccolto nei periodici di Torino la precisazione che, dopo le esequie del giorno prima nella chiesa di via San Secondo a Torino, l’inumazione aveva avuto luogo nel cimitero di Castellazzo Bormida. Dimostrando, al di là delle personali e privatissime ragioni della scelta, un grande attaccamento alla nostra terra non ipotizzabile. Diventava provveditore nel momento in cui il Ministero cominciava a smontare i provveditorati, tendendo a farli scomparire, poi frenando e riducendoli a Uffici scolastici provinciali. Per lei fu obbligatorio proseguire nella riduzione progressiva del suo ufficio.

Tra i temi preferiti, mi ricordo dei programmi delle “conferenze di servizio”, alle quali partecipavo; ero preside “incaricato” di Ovada, Novi Ligure e infine del “Vinci e Fermi” di Alessandria. Il tema era “Rapporto tra turismo, beni artistici, gastronomia, territorio e scuole”. Argomenti non nuovi per me avendo frequentato la casa-ufficio di Marie Ighina (la cugina di Sandro Pertini), ovadese e Ispettrice dei monumenti, interessata al turismo nel Monferrato.

La provveditrice non aveva conosciuto la signora Ighina, ma, senza saperlo, ne riprendeva temi e iniziative. Per esempio, mi ricordo i corsi di formazione per le “Figure Obiettivo” in collaborazione col dirigente Gandini del “Sobrero” di Casale Monferrato. Li volle tenere ad Acqui Terme, località turistica della nostra provincia. Coinvolgendo le strutture alberghiere e scolastiche, i corsi erano seguiti con interesse e ad Acqui sono stati salutati come “ottima iniziativa”.

L’hotel “Antiche Terme” era sede delle cene, durante le quali, Paola mesceva i vini ai commensali. La sede alberghiera (era un corso residenziale) fu ubicata all’hotel “Ariston” sito nel cuore del centro termale. Oggi la situazione è desolante, le strutture termali, a parte un centro-cure, sono chiuse, un vero disastro per Acqui Terme. Altro tema su cui poneva l’accento era il dialogo coi giovani. Al termine del corsi di Acqui ci portò tutti, fatto inaudito e non convenzionale, in una discoteca, precisamente al “Palladium”.

Lei era bravissima nelle danze dei giovanissimi. Un modo per dialogare col mondo giovanile e un invito per docenti, dirigenti e personale scolastico a seguire i tempi nuovi con scioltezza e in modo giovanile. Brava Paola, ti ricordo con sincera stima.

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