Vita della Diocesi
Martedì 21 settembre è iniziato il cammino di Discernimento comunitario nella diocesi di Alessandria. Il vescovo, monsignor Guido Gallese, ha incominciato, e continuerà fino al 20 ottobre, la visita nelle quattro zone pastorali, per presentare la nuova Lettera pastorale “Sarete per me un regno di sacerdoti“. Quest’anno ogni incontro del Discernimento è diviso in tre momenti: inizia con la Celebrazione eucaristica, prosegue con la cena, e infine termina con il vescovo. Ma come sono andati i primi “assaggi di discernimento” nella nostra Diocesi?
Zona Alessandria
«I primi incontri nella parrocchia di San Giovanni Evangelista sono partiti bene» ci racconta don Mauro Bruscaini, vicario della zona Alessandria. «Abbiamo sperimentato questa nuova forma di discernimento: l’incontro con il Vescovo è stato molto interessante, ha creato curiosità, suscitando la voglia di approfondire. Nei prossimi incontri entreremo nel vivo della Lettera». Centrale il tema del sacerdozio battesimale: «Ritengo sia importante e appropriato per i nostri tempi. Rimette in gioco, in modo positivo, tutte le nostre vocazioni, laicali e ordinate. Una necessità non solo per le nostre parrocchie, ma per tutta la Chiesa. Penso che possa essere un bel trampolino di lancio per le attività future. È stimolante avere una luce per approfondire insieme questo tema. La sfida poi sarà mettere in pratica e raccogliere i frutti di questo cammino» conclude don Mauro.
Zona Fiumi
Tanti i presenti, in linea con i numeri dello scorso anno, negli incontri finora svolti a San Michele il 22 e 29 settembre. Don Emanuele Rossi, vicario della zona Fiumi, fa il punto sulla nuova Lettera pastorale: «Sicuramente colpisce la volontà di coinvolgere tutto il popolo di Dio, per rimarcare la consapevolezza che siamo tutti responsabili della nostra Chiesa. Troviamo indicazioni sulle unità pastorali, e in particolare uno sguardo alle comunità cristiane affinché siano responsabilizzate nei tre ambiti: annuncio, celebrazione e testimonianza. Insisterò su questi tre aspetti, anche nelle piccole parrocchie, affinché ci sia qualcuno di preparato che porti avanti i tre ambiti». Per don Emanuele «la parrocchia può vivere quasi senza la presenza del sacerdote, che è importante ma non indispensabile. In tante realtà, se non c’è il prete non si fa nulla. Ma con il lockdown abbiamo imparato che si può pregare con altre modalità: per esempio, anche senza la celebrazione dal vivo ci si può unire in preghiera con il Signore. Allora diventa importante coinvolgere i laici, per vivere davvero il sacerdozio comune».
Zona Fraschetta-Marengo
Per la zona Fraschetta–Marengo, gli incontri sono ospitati nella parrocchia di Bettale. «Il vescovo durante l’Eucarestia ha messo in evidenza come la Chiesa abbia bisogno di fondamenta solide, per poter essere edificata in modo saldo per resistere alle intemperie del nostro tempo» spiega padre Giorgio Noè, vicario zonale. «Le tante difficoltà che stiamo incontrando hanno come risposta la ricerca del vero fondamento che è Gesù. Abbiamo poi condiviso la cena fraterna, organizzata dalla parrocchia di Spinetta, un momento semplice ma che ci ha permesso di poter stare tra noi e dialogare fraternamente. Dopo c’è stato l’incontro, in cui monsignor Gallese ha introdotto questo percorso di discernimento, presentando l’umiltà del Regno di Dio che in Gesù si fa piccolo entrando nella storia degli uomini in maniera sconcertante. In modo efficace e suggestivo ha messo in risalto come la mentalità di Dio sia totalmente diversa dalla nostra. Apparentemente sembrerebbe che l’azione di Dio nel mondo sia inefficace, ma in realtà porta in sé una potenza misteriosa che passa appunto nell’umiltà della croce. Essa è l’altare sul quale Gesù, come sommo sacerdote, offre se stesso come offerta d’amore al Padre. Ed è da questa offerta che sgorga la salvezza per tutta l’umanità». Un bilancio positivo per questo primo incontro: «Dai commenti raccolti mi è parso di cogliere soddisfazione e aspettativa per quello che si sta rivelando un percorso interessante per la nostra Diocesi. Un grazie di cuore al parroco, padre Valentino, che come sempre ospita questo momento di vita interparrocchiale con la sua cordiale simpatia».
Zona Valenza
Passando infine a Valenza, ci facciamo raccontare dal vicario zonale don Giuseppe Bodrati i primi passi del Discernimento, che si sono svolti in Duomo: «Sono stati momenti molto belli e intensi. L’idea di partire con la Celebrazione Eucaristica è stata spiegata opportunamente dal Vescovo come il centro del fare Chiesa ed essere comunità intorno al Signore. Ricordando che l’Eucarestia non è un pasto fraterno, ma è il sacrificio redentivo: un significato profondo che forse dobbiamo riscoprire. Poi, dopo la cena, un bel gruppo ha partecipato all’incontro con il Vescovo». È seguita la riflessione sulla Lettera pastorale: «La trovo profetica. Un modo diverso di affrontare la realtà, per non sprecare la crisi che abbiamo vissuto. Questo momento costringe a ripensarci come credenti, cristiani e testimoni della fede che professiamo. Non guardiamo più al passato o ai modelli superati, che sicuramente hanno avuto un loro valore. Ma immergiamoci nella storia di oggi, con tutte le difficoltà delle nostre comunità» aggiunge don Giuseppe. Le parole del Vescovo hanno fatto scaturire diverse riflessioni: «In particolare colpisce il ripensarci come attori dell’amore del Signore in questa società, senza nostalgie, con serietà e radicalità, facendo emergere le problematiche che vivremo. Conto molto sui prossimi incontri perché è il momento di ripensare la nostra struttura, i modi di fare e di proporre. Questa è una buona occasione, non sprechiamola».
Alessandro Venticinque
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Per scoprire maggiori informazioni sulla presentazione di domenica 12 settembre
vai al link sul sito della Diocesi di Alessandria [/box]
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