“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli
Un poderoso libro di 560 pagine, scritto da Pietro Beato fra Luca (in foto), O.H., che da pochi giorni ho tra le mani, mi consola per quanto riferito nella presentazione dal Superiore provinciale, fra Massimo Villa dei Fatebenefratelli: «Non si tratta di un libro da leggere di getto, ma guardando l’indice si può spulciare qualche argomento per un approfondimento».
L’autore è nato a Cartura (Pd) il 28 maggio del 1937 e vive a Brescia al Centro S. Giovanni di Dio (Fbf). È stato Cappellano di alcuni ospedali, Responsabile della Pastorale della salute della Provincia Lombardo-Veneta, Socio fondatore (1996) e attuale Presidente dell’Associazione benefica onlus Uta (Uniti per Tanguiéta e Afagnan) per l’aiuto agli ospedali africani F.B.F. Varie sono le sue pubblicazioni e numerosi gli articoli di Pastorale della salute sulla Rivista Fatebenefratelli.
“La Chiesa del grembiule” è una bellissima espressione del vescovo Tonino Bello ripresa da Fra Luca per spiegare la sua intenzione: si parla, si scrive e si celebra il Cristo glorioso che ha vinto il male e la morte, ma si rischia di dimenticare l’atteggiamento di servizio manifestato chiaramente nella lavanda dei piedi di Gesù ai suoi apostoli che è stato l’impegno primario di tutta la sua esistenza. Fra Luca, nella sua prefazione, precisa che non si tratta di un libro di teologia, ma di una raccolta di lezioni e di conferenze tenute nell’arco di oltre vent’anni, per indicare l’essere cristiani e religiosi autentici, posti a servizio dei poveri, dei malati e dei bisognosi.
Lui si sente in sintonia con le linee guida di papa Francesco che vuole una Chiesa come un ospedale da campo che cura le persone ferite dalle battaglie della vita. Ecco perché mi piace scrivere dell’attenzione ai Paesi poveri e dell’aiutare gli africani in Africa che l’Ordine dei Fatebenefratelli pratica da tanti anni. La mia attenzione, in questo momento, è per l’ospedale S. Jean de Dieu di Tanguiéta che fa parte della Provincia d’Africa San Riccardo Pampuri, fondata nel 2018.
Nell’ospedale la comunità religiosa è composta da 11 religiosi tra togolesi, beninesi, un italiano ed è completata da quella delle Suore Teatine che lavorano nei vari reparti, soprattutto in maternità, pediatria, neonatologia e assicurano i servizi di cucina e di lavanderia. Attualmente ci sono altre comunità religiose che prestano servizio in ospedale e generalmente sono state formate alla scuola di San Giovanni di Dio ad Afagnan in Togo.
Ultima buona notizia nell’approssimarsi del santo Natale. Gesù nasce e la vita continua anche a Tanguiéta. All’ospedale San Giovanni di Dio, mercoledì 28 ottobre, la giovane mamma N’Tcha Ninon Kanti di 19 anni, studentessa prossima alla maturità, ha partorito ben quattro maschietti che, essendo prematuri, sono stati messi in terapia intensiva della Neonatologia e continuano a svilupparsi in condizioni di perfetta sicurezza. Mamma e bambini stanno tutti bene.
Nell’apprendere queste notizie io resto affascinata dall’enorme lavoro delle persone che si prendono cura dei bisognosi nei Paesi africani, istruiscono e formano gli operatori sanitari del luogo. Un caloroso ringraziamento ai Fatebenefratelli e viva la vita!