Il #granellodisenape di Enzo Governale
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La fotonotizia
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di base per l’intera giornata del 24 e del 25 settembre e riguarda tutto il mondo della scuola e dell’università: personale dirigente, docente, Ata, Ricerca.
Si sciopera per chiedere classi con 15 alunni al massimo e un piano pluriennale serio per porre in sicurezza l’edilizia scolastica, l’assunzione di 240 mila insegnanti, la stabilizzazione dei 150 mila precari con tre anni di servizio attraverso un concorso accessibile a tutti, l’aumento degli organici della Scuola dell’Infanzia, stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno e percorsi di specializzazione per chi ha esperienza pregressa.
Oltre all’assunzione di almeno 50 mila collaboratori scolastici «per ricoprire i paurosi vuoti in organico per la vigilanza» e l’incremento di 20 mila fra assistenti amministrativi ed assistenti tecnici. [/box]
Non cerchiamo “accordi” solo per andare avanti, cerchiamo di essere “concordi” per vivere la vita
Questa settimana vorrei raccontarvi del ritorno a scuola di Matilde, ma soprattutto del ritorno a scuola dei genitori. In quest’ultimo periodo siamo stati bombardati da ogni genere di notizia: divieti, ipotesi, proposte, cambiamenti. Così, la sera prima del rientro a scuola, ho deciso di scrivere ai genitori della classe per condividere con loro il mio stato d’animo.
Ecco il risultato: “Domani si ricomincia. Dopo tanti mesi, tanta paura, tante parole e tante regole (sensate o meno), mi permetto di scrivere da genitore ad altri genitori, raccontandovi quello che ho capito in questi ultimi giorni: le regole sono giuste, le paure sono giustificate, ma quello che più importa è come i nostri figli vivranno questa ripartenza. Abbiamo visto che su didattica e gestione dell’emergenza non possiamo intervenire (non è compito nostro!), ma possiamo aiutare i ragazzi a vivere con serenità questi primi giorni di scuola. Sono certo che ciascuno di noi abbia compreso come fare durante il periodo di “lockdown”, una “prova” per tutte le famiglie. Quindi domani un bel bacio sulla fronte e un “ti voglio bene” dovranno bastare, perché non possiamo fare altro. Lo sforzo che ci è chiesto è grande, dobbiamo mettere da parte le nostre paure, dobbiamo avere fiducia. Significa fidarsi delle maestre e di come si sono preparate in questi ultimi giorni, dei nostri figli ai quali chiediamo di vivere le loro vite in una normalità totalmente anormale (sono veramente incredibili se ci pensate!). Nei prossimi giorni cercheremo di fare il possibile per sostenere le maestre, proverò a capire come avranno vissuto questa prima settimana e ve lo racconterò per capire se possiamo fare qualcosa. Ma dovremo avere la pazienza di attendere. Buona ripartenza!”.
I primi giorni sono ormai passati e devo dire che sono andati molto bene, ancora una volta i bambini ci hanno dimostrato che il mondo degli adulti ha solo da imparare. Tutti i bimbi, anche i più “agitati”, sono arrivati “psicologicamente” preparati a mascherine, distanze e nuove modalità di dialogo con le maestre. Hanno avuto tanto tempo per prepararsi e forse hanno compreso più di noi la vera difficoltà di questo momento: l’incapacità di mettere insieme le regole con il buon senso.
Dobbiamo stare attenti: l’eccesso di paura può portarci a diventare “anaffettivi”, perché consegna al contatto un significato negativo; l’eccesso di regole invece, può portarci a non coltivare le nostre relazioni perché mediate da comportamenti decisi da chi deve proteggersi “legalmente” per evitare responsabilità. Ma non è tutto perduto per il mondo degli adulti, impariamo dai nostri figli e dai nostri allievi: non dobbiamo farci travolgere dalla nostre paure!
Stiamo attenti, rispettiamo le regole, ma cerchiamo nuovi modi per farci prossimi, usiamo la fantasia per stare vicini con il cuore. Non cerchiamo accordi (convenire per contratto) solo per andare avanti, cerchiamo di essere concordi (Cum “con”, cor cordis “cuore”) per cambiare marcia e vivere la vita.