«La visita del Vescovo darà slancio alle nostre iniziative»

Intervista a don Giuseppe Bodrati

«Una bella occasione per rivedere il Vescovo, che era stato con noi per la festa di San Massimo, il patrono di Valenza, prima dell’emergenza coronavirus. La sua visita ci darà nuovo slancio per portare avanti tutte le novità che vorremmo mettere in campo». L’ultima tappa del “tour” del Vescovo Guido Gallese per le chiese della diocesi, per concelebrare insieme ai parroci e trasmettere la funzione online, sarà domenica 28 giugno alle 10 nel Duomo di Valenza. Abbiamo raccolto la testimonianza e le parole di don Giuseppe Bodrati (leggi anche «Ho detto “sì” al Vescovo»).

Don Giuseppe, sappiamo che durante il lockdown avete messo in campo messe online e videomessaggi per i vostri fedeli: come vi siete organizzati per la “Fase 2”?
«Abbiamo mantenuto la celebrazione feriale dal Duomo, che va online tutti i giorni alle 18.30. Sappiamo che qui a Valenza c’è ancora qualche caso di positività al coronavirus e un focolaio a San Salvatore: non vogliamo che le persone si espongano. Sarà anche vero che la sua virulenza si è attenuata, ma il virus è ancora qui. La celebrazione è seguita da centinaia di persone: sicuramente non sostituisce la Messa in presenza, ma per chi non può muoversi è una bella opportunità di pregare a distanza, e per noi di pregare con loro. In Duomo abbiamo la fibra ottica, per questo le trasmettiamo spesso da lì ma stavamo pensando, come già fatto nel mese di maggio, di girare per le chiese di Valenza e di mandarla online da più punti».

Avete in programma nuove attività?
«Abbiamo deciso di rinnovare il Consiglio pastorale interparrocchiale, stiamo riorganizzando la struttura della nostra chiesa che si trova ad avere un immenso patrimonio immobiliare che vorremmo utilizzare per nuovi scopi. Per esempio, nell’oratorio maschile vorremmo aprire un centro giovanile ed educativo; presso la parrocchia di Sant’Antonio abbiamo in mente di fare il “Polo del bene comune” chiedendo a tutte le società che si occupano dell’assistenza ai poveri di mettere lì la sede. Abbiamo anche una cucina, che potrebbe essere il punto di partenza per la mensa dei poveri. Su quest’ultimo punto potremo anche contare sulla collaborazione del Comune: i poveri non sono del sindaco o del prete, sono poveri e basta! (sorride). Desidereremmo anche potenziare il polo sportivo della Madonnina, dove c’è già la squadra di basket, per portare avanti i valori della sana competizione. L’intento è anche quello di potenziare l’aspetto di “Santuario vocazionale”. Nel grande complesso del Sacro Cuore di Gesù c’è un gruppo di famiglie grazie alle quali vorremmo creare anche un polo culturale. Sarà proprio il Consiglio pastorale interparrocchiale la sede giusta per proporre la riorganizzazione delle nostre comunità. Con i confratelli sacerdoti e diaconi vorremmo che le scelte fossero condivise: occorre che tutti si mettano in gioco senza campanilismi. Confidiamo nelle associazioni e aggregazioni ecclesiali, e abbiamo in Valenza tre splendide Confraternite alle quali chiederemo di ravvivare il loro carisma e partecipare alla vita della nostra Chiesa.».

Come è andata la ripresa delle Messe dal vivo?
«Direi benissimo: in Duomo abbiamo sistemato 180 posti e sono spesso quasi tutti occupati. Anche nelle parrocchie si registra una buona ripresa. C’è un po’di fatica nel rispettare le norme (a volte qualcuno entra dall’uscita…) ma con i volontari si riesce a gestire tutto al meglio».

Come vi siete organizzati per le attività dell’estate?
«Stiamo cercando di organizzare degli incontri “in presenza” con le famiglie del catechismo, a piccoli gruppi e nel rispetto delle norme, per mantenere un rapporto relazionale intenso, anche se la celebrazione dei Sacramenti è posticipata al prossimo anno. Per l’anniversario della scomparsa di don Pietro Battegazzore, il sacerdote che ha fondato il campeggio che oggi porta il suo nome, stiamo organizzando un momento comunitario. Non sarà il 7 agosto ma più avanti, per vedere se si allentano le misure restrittive. I centri estivi sono stati affidati a don Santiago, che ha messo a punto un progetto educativo molto apprezzato. Partiremo all’inizio del mese di luglio: è aperto a tanti ragazzi, anche se i numeri sono stati naturalmente ridimensionati. Il Comune ha messo a disposizione un contributo che arriva direttamente sul conto corrente delle famiglie, per sostenerle in questo momento di difficoltà».

Zelia Pastore

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