Lettere in redazione: in dialogo con i lettori
Caro direttore, ho letto il paginone dello scorso numero sulla Luce da Betlemme. Mi piacerebbe avere delucidazioni su come avviene il trasporto. Grazie, e buon lavoro.
Matteo Gaia
(Caro Matteo, ecco la risposta di chi ne sa più di me. A. A.)
Matteo, grazie della sua domanda!
Sul paginone del numero scorso dedicato alla Luce della Pace da Betlemme non abbiamo citato la distribuzione perché essa avviene in diversi modi. Da Betlemme a Vienna viaggia in aereo, ovviamente con una serie di attenzioni e di permessi particolari. Questo tratto è a cura degli scout austriaci. Poi, per l’Italia, arriva a Trieste con un furgone. Da lì gli equipaggi, composti da cinque scout e guide di diverse associazioni, si imbarcano su treni che viaggiano sulle direttrici Trieste-Lecce, Trieste-Roma, Roma-Palermo, Trieste-Ventimiglia e, in areo, verso la Sardegna. Trenitalia, grazie agli accordi stipulati con il comitato organizzatore, mette a disposizione uno scompartimento sui treni intercity. Per questo sono necessari permessi speciali e straordinari. Una volta giunta nelle stazioni del percorso, la “Luce” viene affidata agli scout (e non solo) del luogo. Da lì il mezzo più diffuso è l’automobile.
Ciascuno si ingegna con lanterne o ceri per conservare questa fiammella con attenzione e cura e, ovviamente, cercando di ridurre i rischi connessi alle fiamme libere il più possibile. Peni che, per arrivare nelle isole come Lampedusa, la “Luce” viaggia anche in barca! Questi meccanismi sono simili ma non esclusivi anche per gli altri Stati. Ovviamente per giungere negli altri continenti la “Luce” viaggia in aereo e in nave. La Luce della Pace da Betlemme accresce così il suo significato. Non solo un simbolo con una forte connotazione cristiana per via della sua provenienza, ma che ha qualcosa da dire a tutti le donne e gli uomini di buona volontà grazie al grande sforzo che c’è dietro a ciascuna fiammella perché possa giungere là dove è chiamata ad arrivare: a rischiarare quelli che stanno nelle tenebre. E anche, un po’, noi.
Giorgio Ferrazzi
grafico di redazione e capo scout del Valenza 1