Il #granellodisenape di Enzo Governale
“L’amore non viene mai una volta sola”. In questa frase, rubata da una canzone di Cesare Cremonini (nella foto qui sotto) si nasconde la comunicazione dell’amore. L’amore c’è, ma non si vede, ovvio. Si rivela, a volte lo fa con forza, altre in silenzio, alle volte lo ascoltiamo, altre niente, diventiamo sordi. Eppure c’è. Se siamo capaci di imparare il suo linguaggio, riusciamo anche a vederlo passare una seconda volta e riconoscerlo, perché magari la prima volta non sapevamo neanche cosa fosse, questo “amore”, o ne avevamo un’idea parziale, legata alla nostra esperienza di vita. Anzi, gli amori.
Perché sappiamo bene che ci sono vari tipi di amore: l’amore del figlio, l’amore del padre, del nonno, del fidanzato, del marito e dei corrispettivi femminili. Poi c’è l’amore che si trasforma e diventa sessualità, c’è l’amore che si costruisce giorno dopo giorno, l’amore che si consuma, l’amore che finisce o che forse abbiamo scambiato per qualcos’altro. L’amore corrisposto e l’amore che sbatte contro i muri, l’amore incontenibile e l’amore che non riesce a uscire. Perché l’amore si muove, non sta fermo. L’amore non si vede, ma c’è. Così come Dio, che non abbiamo mai visto direttamente, ma sappiamo che c’è, e in questo “esserci” c’è tutta la Sua pazienza nei nostri confronti, c’è tutto l’Amore di Dio che, per fortuna, non viene mai una volta sola.
E voi? Avete storie da condividere? Avete visto passare l’amore o lo avete riconosciuto all’ennesimo passaggio? Scriveteci le vostre esperienze a redazione@lavocealessandrina.it. Vorrei raccoglierle per raccontarle.
@cipEnzo