Storia di un impegno ardente, costante e silenzioso
Chi non conosce gli scout? Spesso quello che si percepisce da fuori è solo la punta di un iceberg che raccoglie centinaia di migliaia di giovani in tutta Italia. In questi giorni di Natale potrebbe capitare di incrociare qualche scout che, oltre ai pantaloncini corti e al fazzolettone, reca con sé un lume.
Questa fiammella ha una storia che ha dell’incredibile: ha percorso migliaia di chilometri, prendendo aerei, treni e navi, passando di mano in mano, di stoppino in stoppino.
Ed è partita dal luogo in cui la nostra storia ebbe inizio. A Betlemme, nella Grotta della Natività, arde incessantemente una lampada, alimentata dall’olio donato da tutte le nazioni cristiane della terra.
Nel 1986, la radiotelevisione ORF lancia l’iniziativa Luce nel buio. Quella fiamma si diffonde in tutta l’Austria, grazie a staffette ferroviarie di scout, e si fa portatrice di un messaggio di speranza e di pace fra i più distanti, fra gli ultimi, fra i dimenticati.
Vienna, 1990: gli scout di Valenza partecipano a un campo internazionale e scoprono l’iniziativa, restandone subito colpiti. Già negli anni successivi si preoccupano di andare fino in Austria a prendere quella fiammella. Nel ’96 gli scout triestini adottano l’iniziativa e si fanno carico della distribuzione.
Sabato scorso, ancora una volta, questa fiammella è giunta in Alessandria: decine e decine di scout ad accoglierla, pronti a portarla nelle case, nelle parrocchie e, soprattutto, in quei luoghi più lontani: case di riposo, ospedali e carceri. Il messaggio è per tutti: impegnati per la pace! La pace e la cura dell’altro richiedono costanza e attenzione, così come tenere accesa quella fiammella. Finalmente sarà luce per quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace (Lc 1, 79)
Giorgio Ferrazzi
@giogio_fer