Due testi sulla spiritualità e sulla patristica

LA RECENSIONE

“Omelie sulla Lettera agli Efesini” e “Cantico spirituale” editi da Città Nuova

In questa calda estate è necessario corroborare lo spirito tornando ai classici della spiritualità e della patristica. L’editrice Città Nuova offre due testi utili a questo scopo. Omelie sulla Lettera agli Efesini (pp 339, euro 36) fa parte della prestigiosa collana dalla copertina arancione dedicata ai testi dei Padri della Chiesa. Autore è san Giovanni Crisostomo, morto nel 407, che fu patriarca di Costantinopoli prima di essere esiliato.

 

Omelie sulla Lettera agli Efesini

 

Fu il maggiore oratore della tarda antichità di lingua greca, da cui appunto gli derivò l’appellativo di “ bocca d’oro”. Aveva iniziato il suo percorso ecclesiastico però come eremita per quattro anni prima di essere ordinato diacono nel 381 e presbitero nel 386. Il Crisostomo si colloca tra i Padri più prolifici: di lui ci sono giunti 17 trattati, più di 700 omelie autentiche, i commenti a Matteo e a Paolo e 241 lettere. Di lui nel 2007 disse Benedetto XVI: «Non fu un teologo speculativo. Trasmise, però, la dottrina tradizionale e sicura della Chiesa in un’epoca di controversie teologiche suscitate soprattutto dall’arianesimo, cioè dalla negazione della divinità di Cristo. È pertanto un testimone attendibile dello sviluppo dogmatico raggiunto dalla Chiesa nel IV-V secolo. La sua è una teologia squisitamente pastorale, in cui è costante la preoccupazione della coerenza tra il pensiero espresso dalla parola e il vissuto esistenziale». Cantico spirituale (pp 263, euro 13) fa parte invece della collana “Minima” ed è opera di san Giovanni della Croce, che nacque nel 1542 nella Vecchia Castiglia e nel 1563 entrò nei Carmelitani, venendo ordinato sacerdote quattro anni dopo. Aderì presto alle proposte di riforma di santa Teresa di Gesù, con la quale nel 1568 aprì la prima casa di Carmelitani Scalzi.

Cantico spirituale

Non tutto filò liscio tanto che, a seguito d’una ingiusta accusa, fu incarcerato per mesi: fu proprio in questo periodo che compose l’opera che presentiamo. Morì nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 1591, mentre venne beatificato da Clemente X nel 1675 e canonizzato da Benedetto XIII nel 1726. Nel Cantico spirituale, san Giovanni presenta il cammino di purificazione dell’anima, e cioè il progressivo possesso gioioso di Dio, finché l’anima perviene a sentire che ama Dio con lo stesso amore con cui è amata da Lui dopo essersi purificata e liberata dalla dipendenza disordinata dalle realtà terrene attraverso un lungo e faticoso processo.

Fabrizio Casazza