Vent’anni senza De André. L’11 gennaio del 1999, a Milano, moriva il più grande cantautore di sempre. Con più di 20 album pubblicati, senza contare le innumerevoli raccolte, il musicista e poeta ha raccontato l’Italia per 30 anni. A lui sono stati dedicati una fondazione e un Centro studi: la prima è un’associazione onlus che si propone di diffondere la conoscenza del pensiero, dell’opera e della vita di Fabrizio De André; il Centro è un organismo di ricerca che ha lo scopo di raccogliere, ordinare, inventariare e quindi mettere a disposizione ogni tipo di materiale utile sulla figura del grande artista genovese. Accanto a questa attività fondamentale il Centro ha poi sviluppato una serie di iniziative finalizzate a promuovere la ricerca scientifica intorno all’opera di De André e alla canzone d’autore italiana nella seconda metà del Novecento.
Faber (soprannome datogli dall’amico e compagno di vita Paolo Villaggio) nasce nel quartiere genovese di Pegli il 18 febbraio del 1940 da famiglia benestante. Da subito dimostra un’irrequietezza e un carattere difficile che influenzeranno tutta la sua vita e di conseguenza le sue canzoni. Persona assolutamente anticonformista, contrario agli ideali borghesi da cui discende, abbraccia fin da subito gli ideali radicali e anarchici degli Anni 60. Legato alle problematiche sociali, De André canta degli emarginati, dei drogati e delle prostitute, considerandoli “esemplari di quella non classe che è il subproletariato, della quale non si occupa nessuno, perché fonte malsicura di voto politico”.
Vede le donne come simbolo del sacrificio: dalla maternità come forma più pura del suo essere, al martirio della prostituzione. E proprio sul tema della prostituzione nasce la canzone di Marinella, giovane meretrice che viene brutalmente uccisa e buttata nel Tanaro (o nella Bormida), come racconta nel 1997 lo stesso De André in un’intervista. Lungo la sua carriera non sono mancate le collaborazioni che hanno visto il cantautore genovese affiancarsi a nomi molto importanti come la Premiata Forneria Marconi, con cui fa prima un tour e successivamente due album dal vivo. Compone e canta con Roberto Murolo “Don Raffaè”, e poi ancora Mina con “La canzone di Marinella”, Ivano Fossati, i Tazenda, i New Trolls e tanti altri cantanti e personaggi culturali. Il 12 marzo 2000 interpreti del calibro di Gino Paoli, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni, Vasco Rossi, Fiorella Mannoia si sono riuniti al Teatro Carlo Felice di Genova in un concerto in suo omaggio. Concerto dal quale prese forma un doppio album pubblicato tre anni dopo.
Andrea Allegra