La pediatra risponde – Quanti capricci! Usare l’affetto per ridurre la tensione

Dottoressa, il mio bimbo di due anni è tutto un capriccio. Cosa devo fare?

Intorno ai due anni il bambino ripete spesso nella giornata il suo “no” e ci prova quasi gusto. Questa fase è una normale tappa dello sviluppo nella quale il bambino inizia a opporsi ai genitori per manifestare la propria individualità. In questo momento i genitori devono manifestare una particolare pazienza, anche perché una crisi nervosa non avrebbe certo un esito positivo. Per gestire un bambino capriccioso, invece, è meglio fargli capire che quello non è il modo migliore per manifestare le sue richieste e attirare l’attenzione. E in questo caso, se il genitore si lascia impietosire, il bambino capirà che gli altri sono disposti a tutto e che il capriccio è un ottimo modo per ottenere quello che si vuole. La risposta migliore è mostrarsi indifferenti (anche se è difficile) a lamentele, urla e piccoli gesti di autolesionismo, come battere la testa per terra. Il bambino se viene ignorato dovrà per forza cambiare modalità e smettere di fare i capricci. A volte può essere necessario lasciare la stanza mentre lui va in escandescenze. È importante capire da cosa nascano i capricci e come prevenirli: cercare di capire se il bambino ha delle paure e quali esse siano, oppure da dove nasca la sua rabbia. A volte permettere loro di sfogare i sentimenti li aiuta a ridurre la tensione, magari cercando di contenerlo, abbracciarlo e ascoltarlo nel momento in cui questi segnali si fanno evidenti. Se i genitori avranno questo atteggiamento aperto nei confronti del piccolo, questi avrà un’influenza positiva sulla sua autostima, imparando ad avere un maggiore controllo sulla propria vita e migliorando lo sviluppo cognitivo.

Per fare una domanda alla dottoressa Sabrina Camilli: redazione@lavocealessandrina.it oppure pediabimbumbam.altervista.org.

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