Pan&Vino – In alto i prosciutti!

La mappa della ristorazione alessandrina è cambiata parecchio negli ultimi trent’anni ed in questo lasso di tempo vi sono state alcune rivoluzioni epocali. Nei primi anni 90 alcuni miti – le tavole “importanti” degli anni 70 e 80 così come alcune trattorie storiche – hanno ceduto il passo alla bravura emergente di diversi ristoratori che stavano raggiungendo la maturità professionale o all’apertura di trattorie di moderna concezione. Poi, quasi senza accorgercene, pian piano la città si è lasciata conquistare (in entrambi i sensi) dall’arrivo dei gusti extra-europei e dalle prime mode etniche. Infine, nell’ultimo decennio il cuore della città ha “perso”, per i motivi più disparati, alcuni indirizzi preziosi. Così, oggi, “in” Alessandria – rivendichiamo con orgoglio questo modo tutto nostro e irregolare di usare la preposizione di luogo – restano in pochi a tenere alto il vessillo della qualità. Tra questi vi è sicuramente Fabrizio Martini, che insieme a sua moglie Francesca, nei primi anni del nuovo secolo ci ha portato un vento nuovo, ma tutto italiano, che sa di Friuli e sa di Liguria, le loro terre d’origine che portano sempre nel cuore e sui fornelli.

Hanno regalato al nostro palato anni di gioia nella loro “Osteria del Vinacciolo”, da poco ceduta per dedicarsi interamente al loro sogno, nato nel 2015, che sta migliorando di anno in anno, ovvero la “Prosciutteria del Vinacciolo”, in via Piacenza 48 (tel. 0131263859; chiuso domenica e lunedì a pranzo). In un locale raccolto, accoccolato nelle sue forme lineari ma calde, dai toni bianchi e arricchito nei suoi arredi dai richiami al mondo del ciclismo (un’altra passione di Fabrizio e Francesca), si plaude alla selezione dei migliori prosciutti crudi d’Italia e alle scoperte golose dell’ultima ora, ai formaggi in abbinamento alle confetture, ai “must” friulani (come i cjalsons al San Daniele con ricotta affumicata e burro fuso o il frico di Montasio e patate), al galletto cotto su pietra, alla piccola meringata con marron glacé e caramello salato, alla crostata di marmellata di Francesca. La carta dei vini presenta intelligentemente, insieme ai blasoni, notevoli etichette meno note. Ebbene, io vorrei, fra trent’anni, trovare ancora “in” Alessandria una passione e una dedizione al gusto come quella di Francesca e Fabrizio… In alto i prosciutti!

Roberto Formica

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