Difendere i valori o proporre l’Essenziale? – l’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,
alcuni mi hanno chiesto se e come avrei trattato su Voce la notizia della mozione Locci-Trifoglio (“Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità nel 40° anniversario della legge 194/1978”). Se ne parla molto in città, con polemiche e prese di posizione molto nette. «Non si può tacere» mi è stato detto. «E tu da che parte stai?». Provo a rispondere, in tre punti. Primo: i valori non negoziabili oggi sono messi radicalmente in discussione. Molte delle “evidenze” con cui siamo nati e cresciuti sono crollate. Siamo disposti a riconoscerlo? Secondo. Nel suo “Il dramma dell’umanesimo ateo” (del 1944!), il cardinale e teologo francese Henri de Lubac scriveva che i valori di origine cristiana, separati dalla loro sorgente, diventano «forme vuote e ben presto si riducono a un ideale senza vita» fino ad apparire come «irreali». Non è quello che stiamo vivendo ora? Terzo. Nell’intervista rilasciata a padre Spadaro nell’agosto 2013, papa Francesco ha detto: «Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. […] L’annuncio di tipo missionario si concentra sull’essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus. […] Altrimenti anche l’edificio morale della Chiesa rischia di cadere come un castello di carte […]. La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. È da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali». Che vogliamo fare? Concentrarci su quell’Essenziale che fa ardere il cuore, oppure difendere i valori, contro tutto e tutti? Ognuno scelga.

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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