Tra la verità della vita e la speranza dell’attesa

Il Sabato Santo è un giorno di silenzio, di attesa, di pazienza, di paura e di speranza. Emozioni che viviamo spesso nel corso della nostra vita, quando dopo una piccola morte, siamo chiamati a rinascere per noi, per le nostre famiglie e per gli amici.

Come per Gesù, è la verità a portare nelle nostre vite queste piccole “morti”, come un sogno che si interrompe, un desiderio divenuto irrealizzabile, un forte sentimento da trasformare in qualcos’altro. La nostra fede ha una certezza: arriverà una nuova vita, ma questa speranza che ci è data non ha un tempo di attesa preciso e soprattutto è molto difficile da mantenere viva!

È questo il nostro Sabato Santo, quel periodo di tempo nel quale restiamo in sospeso tra la sofferenza della morte e la gioia della risurrezione, tra ciò in cui crediamo e ciò che viviamo sulla nostra pelle.

Vivere il Sabato Santo non è semplice, può essere la porta per la depressione, per la solitudine, per la tristezza; ma è anche l’occasione di riscatto della vita, l’occasione per amarci e per imparare amare di più o, forse, meglio.

Ci vuole coraggio a morire per la verità di se stessi, ma in fondo è l’atto di libertà più grande che possiamo vivere ed è il modo più grande che abbiamo di amare.

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