Viva la linea verde

Il Calciomercato dell’Alessandria, in vista dell’edizione 2017/2018 di quella che tornerà a chiamarsi Serie C, è solo all’apparenza apparso in sordina ma in realtà va letto con attenzione.
Tanto per cominciare bisogna sottolineare che i due veri grandi acquisti dei Grigi sono stati l’Allenatore Stellini e il Direttore Sportivo Pasquale Sensibile, gli uomini attorno ai quali dovrà costruirsi l’Alessandria delle prossime stagioni, quella che ci auguriamo possa finalmente ritornare nella cadetteria del calcio italiano: e poi, i nuovi acquisti sono apparsi particolarmente interessanti nonché indice di un certo modo di voler costruire la squadra. Nello specifico, Pastore (che dovrebbe essere il nuovo terzino sinistro alla luce delle partenze di Manfrin e Barlocco) è un
giocatore che, a dispetto dei soli 23 anni di età, ha già un discreto curriculum nell’ambito del quale il proprio valore di mercato ha subito più di una oscillazione. Roberto Ranieri (centrocampista di sinistra, pur dal piede destro) ed il portiere Ionut Pop, sono invece due giovani poco più che ventenni, di fatto debuttanti nell’alta società del calcio italiano (seppur sul gradino più basso del professionismo). Sono loro l’emblema di quella che appare la linea verde della Società basata su uomini di talento ma non ancora troppo considerati dal mercato, benché il valore del cartellino
degli stessi sia tutt’altro che disprezzabile. Poi, non va dimenticato che i Grigi si portano sulle spalle il peso di una truppa molto importante, quella delle ultime stagioni, forte di grandi contrattualizzazione pluriennali e che, un po’ per amore e un po’ per forza, dovrà essere conservata. La testa dice che il valore dei giocatori non si discute e che anche attorno ad una parte dei vecchi si potrà costruire la squadra di domani ma la pancia non è ancora sazia e attende qualche colpo ad effetto, pur mantenendo talune perplessità sulla scelta, anche per i nuovi, di puntare su contrattualizzazioni pluriennali che nel recente passato hanno creato qualche problema.

 

 

Silvio Bolloli

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